Due sono i protagonisti del logo: il disabile/anziano e il soggetto che si prende cura di lui; all’interno della nostra realtà, entrambi sono considerati “ospiti”. Ospite è colui che è accolto e, per questo aspetto, messo al “centro” dell’attenzione. Le braccia di colui che si prende cura sorreggono chi è più fragile in un gesto di accoglienza piena, rappresentata dalla forma circolare disegnata con un semplice tratto azzurro. In questo gesto, il corpo dell’assistito colloca il suo baricentro al “centro”, ovvero in corrispondenza della testa del caregiver: il servizio da lui svolto è sempre pensato a partire dalla persona più debole e tutto (assistenza, progetti educativi…) ruota attorno ai suoi bisogni e al rispetto della sua dignità.
Nell’immagine è raffigurato un disabile seduto in carrozzina, evidente è il limite nella deambulazione; il suo handicap è messo in risalto dal tratto rosso che prolunga gli arti inferiori dell’assistito dando vita alla sagoma di un tetto.
Immediato è il senso del logo: il limite non è da scartare, il limite fa crescere, nella fragilità altrui il caregiver può trovare il senso della sua esistenza, la forza per affrontare e accogliere anche i suoi limiti. Nella debolezza, nonostante tutto, c’è la potenza necessaria per “costruire una casa”, per continuare a dare vita promuovendo le capacità residue.
A Casa Famiglia c’è sempre qualcuno pronto a sorreggere chi è più in difficoltà, l’aiuto a volte diventa tale che i due “ospiti” diventano una “cosa sola”: l’amore unisce a tal punto che quanto si realizza è sempre più grande e più ricco della semplice somma! Il prodotto è tale per cui non è più possibile distinguere quanto appartiene a ciascuno, assistito e caregiver.
E’ questa sinergia che dà vita a tutto quanto ha a che fare con l’idea di “casa e famiglia”.
E’ l’amore, la carità, la passione per il più “piccolo” che fa “girare” la ruota della vita del caregiver e, al tempo stesso, “muove la vita” del soggetto più fragile… L’amore mette in movimento… anche fisico!
Due sono, dunque, le parole chiave e vere per noi e sulle quali poggia, da più di 100 anni, la storia dell’Istituto Casa e Famiglia; due parole essenziali nella vita di ogni uomo, come essenziali sono i tratti per disegnare questo logo:
– un tratto di pastello per raccontare la quotidianità, un effetto “vellutato” per sottolineare la delicatezza e vulnerabilità di questa dimensione. Il pastello, tecnica pittorica rapida e immediata, è capace di comunicare il linguaggio dell’amore proprio per la sua finezza;
– il pastello è anche una tecnica che esige decisione e sicurezza di tratto come decisa è la motivazione che spinge ad “abitare” questa casa, non c’è spazio per l’interesse e il tornaconto personale. L’inalterabilità, la freschezza e la vivacità dei colori dicono tutta la bellezza della gratuità di queste relazioni.