08 Set Giovani con radici 2020
Progetto di valorizzazione territoriale intra-generazionale
Al Sinodo è stato affermato che «i giovani sono proiettati verso il futuro e affrontano la vita con energia e dinamismo. Però …talora tendono a dare poca attenzione alla memoria del passato da cui provengono, in particolare dei tanti doni loro trasmessi dai genitori, dai nonni, dal bagaglio culturale della società in cui vivono. Aiutare i giovani a scoprire la ricchezza viva del passato, facendone memoria e servendosene per le proprie scelte e possibilità, è un vero atto di amore nei loro confronti in vista della loro crescita e delle scelte che sono chiamati a compiere. (Papa Francesco, Christus vivit n.187)
Dietro l’invito di Papa Francesco, la nostra Equipe di Pastorale Giovanile di Istituto per l’anno in corso ha pensato di dedicare “Mani in pasta”, il consueto percorso di formazione al servizio presso Casa Famiglia P. F. Spinelli (Rivolta d’Adda – Cr), al tema importante dell’anzianità per aiutare i giovani a crescere abbracciando la grande e bella sfida dell’intergenerazionalità.
I preliminari
L’obiettivo che ci siamo proposte, per quanto potesse far conto di un gruppo di giovani maggiorenni ben motivati e di circa 25 anziani disposti a mettersi in dialogo con loro, risultava troppo alto, necessitava di aiuti “professionali” per poter organizzare laboratori ad hoc inerenti al tema scelto. Grazie alla BCC (Banca Credito Cooperativo) di Caravaggio, che ha generosamente sponsorizzato il progetto dimostrando profonda sensibilità per la fascia dei più giovani, ci siamo rivolte ad Industria scenica, una cooperativa che progetta e realizza percorsi integranti le arti performative con il sociale, la formazione con lo sviluppo personale e ricreativo del singolo e della comunità.
Due incontri per decidere e “cavalcare” insieme questa avventura, calendario alla mano e l’esperienza inizia il 30 Novembre 2019. Ogni incontro si è rivelato essere un tempo ricco di parole accompagnate da ricordi ancora vivi relativi alla propria infanzia, giochi e scuola, al proprio lavoro, al mondo della comunicazione in quella società che ad oggi conta più di sessant’anni.
Il dialogo sappiamo però chiedere non solo l’ascolto ma anche la reciprocità dell’esperienza ed è così che dal telefono tipo Siemens che per attivare una comunicazione impiegava le dita per girare la rotella e impugnare la cornetta, i nostri anziani si sono ritrovati ad utilizzare un solo polpastrello per accarezzare uno strumento capace di avviare con un solo “touch” chiamate, fare fotografie, selfie, video… Che buffo vedere i nostri ultra ottantenni alle prese con le cuffie, con lo smartphone tra le mani e lo sforzo di mantenere l’inquadratura costringendo lo sguardo all’interno del piccolo schermo per “prendere le giuste misure”! Impensabile, cinquant’anni fa, anche solo ipotizzare di ritrovarsi dall’altra parte del mondo azionando un solo dito e fare mille cose con un unico strumento!
I partecipanti
A questi laboratori hanno partecipato gli anziani della Casa Famiglia e anche una decina di suore residenti presso la nostra Casa Santa Maria. Bello questo scambio di esperienze e soprattutto utile per i giovani cogliere, per esempio, come la vita di una religiosa passi attraverso una cultura che non è diversa da quella di un coniuge. Significativo riflettere sul fatto che ciò che fa la differenza in questo caso è il senso profondo della missione specifica a cui ciascuno è chiamato su questa terra….