15 Giu Essere infermiera a casa famiglia
L’infermiera Irene Cassi si racconta:
…Svegliarsi presto la mattina, fare tardi la sera dopo, rinunciare alla Domeniche in famiglia, il Natale con i parenti è un evento raro, feste e tradizioni calcolati in base ai turni…
…questo è quello che appare agli occhi di chi non VIVE, come me, questa professione.
Fare l’infermiera comporta sicuramente sacrifici e rinunce, ma arricchisce l’anima a chi lo fa con anima.
Fare l’infermiera è per me “DARE”, non solo pastiglie, ma soprattutto carezze, abbracci e sorrisi.
Fare l’infermiera è per me “DONARE”, non solo tempo della mia giornata, ma soprattutto sicurezza, tranquillità e pace.
Fare l’infermiera è per me “UMANITÀ” perché sono costantemente a contatto con persone umane e le loro fragilità.
Tutto questo viene poi arricchito dal contesto e Casa Famiglia ne è la prova.
Riuscire a fondere aspetti sanitari con le coccole di una vera famiglia è la mission che ogni giorno mi trovo ad affrontare con le varie equipe. Si affrontano argomenti importanti per ospiti altrettanto importanti e di questo sento il peso della responsabilità di dovermi sempre mettere nei panni di quel parente o famigliare che non può essere sempre presente.
Si dice “fai quello che ami e non lavorerai un solo giorno della tua vita”, io penso proprio di essere riuscita a centrare l’obiettivo, pur sapendo di dover ancora crescere e di dover imparare ancora molto perché se hai a che fare con le persone umane, niente è una soluzione per sempre, ma è un continuo evolversi di eventi e IO ne faccio parte.
Irene Cassi, Infermiera presso RSD