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saluto a don Michele

Casa Famiglia: una ricca biblioteca e una grande palestra!

Mercoledì 24 maggio 2023 con la celebrazione della Santa Messa a Casa Famiglia abbiamo rinnovato il nostro affetto, la nostra stima e la nostra gratitudine a don Michele Martinelli, da più di tre anni vicario della Parrocchia in Rivolta d’Adda.

Nei prossimi giorni lascerà il nostro paese per una nuova missione che gli è stata affidata, andrà a Roma come Assistente ecclesiale dell’azione Cattolica Italiana.

Nel ringraziare il Signore per il dono che don Michele è stato per noi di Casa Famiglia, lo affidiamo a Lui perché sappia sempre essere testimone dell’immenso amore di Dio.

saluto a don Michele

Riportiamo di seguito l’omelia di don Michele:

Ci mettiamo qui davanti perché è ora di finirla di dire che i preti vanno a fare la predica sui pulpiti, basta pulpiti, scendiamo a livello di tutti. Tutti allo stesso livello, perché qui in questo luogo speciale, più di tanti altri luoghi speciali, voi ci insegnate ogni giorno, per non dire ogni minuto della vita, che siamo tutti allo stesso livello, non uno più in alto e uno più in basso, uno in carrozza e uno no… tutti allo stesso livello! A me veniva da pensare di consegnarvi tre semplici parole per la riflessione di quest’oggi in questa Messa:

  1. la prima parola descrive quello che secondo me voi siete, quello che siete stati per me e quello che siete indubbiamente, che lo sappiano o no, anche gli abitanti, non solo di Rivolta, ma di questa zona e di questo territorio.
    Per me voi siete una bellissima biblioteca. A Rivolta c’è la biblioteca dove i ragazzi vanno, prendono i libri, vanno e accendono i computer, si trovano a studiare. Ma a Rivolta, e mi piacerebbe gridarlo anche fuori dalle mura, ma ci sarà il modo per dirlo, c’è un'altra bellissima biblioteca, che siete voi. Che è questo spazio. Uno spazio che custodisce dei libri di sapere antico, perché è la sapienza che viene dall’anzianità, dalle prove vissute durante la vita, da quello che si è conosciuto giorno per giorno per decine e decine di anni, è una grande sapienza da custodire, da accogliere.
    Chiaro, come ogni biblioteca bisogna entrare facendo tanta attenzione perché ci sono dei volumi molto pregiati, molto preziosi, si potrebbero anche sgualcire mentre li fai passare.
    Nessuna di voi è solo un anziano e vecchio. Siete dei preziosismi contenuti di sapere. Bisogna entrare qui con tantissima attenzione, con tanta devozione, molta di più di quella che si usa quando si entra in un santuario. Perché è possibile anche consultarvi. Le parole che molte volte ci siamo scambiati, che con molta umiltà, come quella di un libro, non ti butta addosso la sapienza, devi saperlo leggere tu. Certo, il libro non è un ciarlatano che parla in televisione. È pieno di sapienza. Ma devi avere tu la capacità di sfogliarlo senza sgualcirlo per imparare da lui parole piene di sapienza.
    Oltre ai libri antichi ci sono anche libri più moderni, più recenti, anche dei piccoli fascicoletti, in questa bellissima biblioteca vivente che è Casa Famiglia. Anche questi fascicoletti contengono delle parole d’oro. Non forzare le pagine se sono ancora attaccate l’una all’atra. Piano piano con la cura, ti darà forse la possibilità di capire il contenuto di quella vita che sembra più chiusa. Per me è stata una commozione nell’ultimo Giovedì Santo, la persona interessata lo sa, scoprire, mentre lavavo i piedi, una voce bellissima di una persona tra voi, che cantava con perfezione il canto. E via, e via e via, tante cose. Una bellissima biblioteca.
  2. Seconda parola: palestra. Meglio impianto sportivo. Una delle cose che si lamenta tante volte su Rivolta, è che a Rivolta non c’è un centro sportivo. Ed è vero. Ma voi qui dovete sapere che siete una palestra formidabile, non tanto per voi, perché i vostri operatori vi fanno tantissima terapia, vi fanno anche la ginnastica, a volte anche quando non ne avete tanta voglia. Ma voi siete una palestra per noi, per chi viene qui a lavorare, per chi viene qui a fare volontariato, per chi viene qui a servire, per chi sta spendendo la propria vocazione o la sta ricercando. Una palestra, ogni giorno ci lanciate delle sfide nuove, vuoi siete i nostri professori, ci avete invitato a partecipare a gratis a questi corsi di altissimo perfezionamento e siete state sempre delle persone così umili e intelligenti, da lanciarci ogni giorno sfide nuove senza mai correggerci con arroganza, senza mai darci delle insufficienze. Vi dico queste cose non per lisciare il pelo a nessuno, ma perché le credo veramente. Senza di voi, noi non riusciremmo a fare un passo, nemmeno un passettino; adesso, tu dici, questo qui prende va a Roma… non riusciremmo a fare neanche un centimetro senza prima allenarci nella vostra palestra. Siete una risorsa formidabile per ogni persona che qui ogni giorno o per lavoro, o per desiderio o per spendersi, viene ad imparare a camminare. Io devo dirvi grazie di cuore.
  3. Da questa biblioteca che siete voi, vorrei prendere un libro. E leggerci un piccolo racconto che mi ha fatto molto riflettere nei giorni scorsi. “Un giorno, in un grande città, arrivò un viandante e mentre attraversa la piazza principale della città incontrò tre muratori. Al primo muratore chiese che cosa stai facendo? Quello col volto triste rispose, sto accumulando dei mattoni. Il secondo muratore gli disse, che cosa stai facendo, tutto impegnato e un po’ affaticato, sto portando a casa il pane per la mia famiglia. Al terzo muratore chiese, che cosa stai facendo? Quello tutto sorridente sapete che cosa ha risposto: sto costruendo la cattedrale della mia città. Tutti e tre, guardandoli da fuori, stavano facendo più o meno la stessa cosa. Ma un conto è farla con il volto triste (accumulo mattoni), un conto è farla anche impegnati e noi lombardi… questa cosa qui ce l’abbiamo come malattia, dobbiamo fare, fare, fare, testa bassa e sempre lamentosi. Ma capire che quello per il quale tu ti stai impegnando e faticando, sta costruendo una bellissima cattedrale. Non solo per te, ma anche per la tua città e per la tua comunità. Chi abita nella chiesa e chi abita la cattedrale? Il Signore Gesù. Grazie perché insieme abbiamo anche pianto, quando qui c’era qualche persona da accompagnare al cielo, ma abbiamo forse anche costruito un pezzettino di muro di questa cattedrale nella quale abita il Signore Gesù.

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